“Quando avevo sette anni mio padre è andato in prigione per l’assassinio di Rabbi Meir Kahane e poi, nel 1993, ha coordinato il bombardamento del World Trade Center in cui hanno trovato la morte 6 persone mentre oltre 1000 sono rimaste ferite. E se fosse seduto davanti a me oggi gli chiederei perché ha scelto quella strada. Per ottenere una qualche fama? O forse in nome della sua religione?”
Maria Grazia attraversa, per formazione ed esperienza professionale, i territori dell'ambiente, dell'educazione, della comunicazione e della creatività. Scrive. Non possiede il dono della sintesi e si pre-occupa moltissimo.
Paolo ama camminare sui bordi, i sorrisi sinceri, le tapas e la musica. Odia la cattiveria e l'ottusità. La sua keyword è meravigliarsi, mentre il suo sogno è vivere d’amore.
Le stampe digitali dell'artista torinese Bisha sono un mix, moderno e provocatorio, di espressioni e suggestioni che attingono al passato, al presente e al futuro. I suoi lavori, a tratti spregiudicati e provocatori, si riferiscono molto spesso a vicende e a fatti di attualità che rappresentano una sostanziale fonte di ispirazione per l'artista.
"Lo scopo non è quello di addivenire a un giudizio (nel quale ci vediamo puntualmente colpevoli), e all'emotività che ne consegue, ma a una considerazione dei fatti più bonaria e a un'emotività meno aspra."
“La persona che sono, il lavoro che faccio, insomma, la mia personalità: tutto è stato dettato da questo incidente, almeno così credo. E non sapevo che la persona che ha sparato quel dannato proiettile di gomma, avrebbe cambiato la mia vita per sempre. Mi sono spesso chiesto in seguito chi era, a cosa stava pensando mentre mi sparava e cosa stava facendo nel momento stesso in cui mi ritrovavo a pensarlo.”
Marco è un solitario che ama la compagnia purché non sia obbligatoria ed è felice di dare una mano ma non di essere precettato. È affascinato da chi sa fare bene le cose, soprattutto quelle che lui non sa fare. Trova rifugio nella musica, ma solo quella che non si può subire facendo altro.
Sabrina ama da sempre la primavera e l’estate, il sole e il mare, la cucina mediterranea e i dolci siciliani. Alle elementari si divertiva in un’aula laboratorio dove c’erano delle bellissime macchine da scrivere: schiacciando i loro tasti inventava brevi storie sugli animali.